EDITH STEIN:il ruolo dell'empatia (continuazione)
"L'empatia è un atto originario in quanto vissuto presente, ma non originario in quanto a contenuto"
Secondo la Stein esistono dei gradi di costruzione empatica:
- emersione del vissuto ossia rivivere un atto originario empatizzato nel passato, quindi bisogna recuperare, riscrivere un evento qui o ora per sintonizzarmi con il soggetto; non c'è un recupero del contenuto del vissuto ma recupero lo stato emotivo, affettivo ed emozionale ossia l'atto originario [è necessario sintonizzarsi con i processi della persona > profondità del singolo];
- esplicitazione qui e ora ossia c'è il contenimento e l'accoglimento del mio vissuto associandolo a quello dell'altro;
- oggettivazione comprensiva;
- restituzione formativa.
L'atto empatico implica la sintonizzazione con la vita psichica del soggetto, attraverso l'esperienza del proprio vissuto non originario, attraverso l'uso dell'intuizione.
L'educatore e/o la madre deve mettere in gioco la propria autenticità ossia la propria esperienza e i prorpri senrinmenti. Bisogna lavorare sull'intuizione: predisponendo una appercezione di me e dell'altro. Non sempre il relazionarsi con un atteggiamento empatico risulata essere u processo facile e naturale: c'è una difficoltà di accettare un altro diverso, ma è necessario che per porsi in relazione e quindi accogliere si debba mettere in gioco la propria vita psichica.
Il potersi relazionare con un altro è qualcosa di connaturato all'essere umano. Tanto più il tu è responsivo tanto più si riesce a costruire un io solido e sicuro.
(libro Vanna Boffo: Relazione educativa e appunti presi a lezione)
(libro Vanna Boffo: Relazione educativa e appunti presi a lezione)
E' vero la relazione è molto importante durante tutto l'arco di vita, ma in particolare il bambino ha bisogno di sentirsi amato e compreso fin dai primi mesi. Ogni madre deve essere in grado di comprendere al meglio il piccolo, solo così si instaura una relazione forte e duratura.
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