Il linguaggio è in grado di svelare i segreti più inconsci del bambino o di qualsiasi altra persona con cui ci mettiamo in relazione.

"La padronanza dei contenuti della comunicazione non verbale costituisce oggi una competenza che non può mancare nel repertorio professionale di chi, per lavoro, interagisce quotidianamente con i destinatari più piccoli".

Gli aspetti più significativi che si pongono alla base della relazione con le persone sono:
-  stabilire un’immediata empatia;
-  individuare le vere esigenze del bambino;
-  sostenere le sempre possibili obiezioni;
-  distinguere la menzogna dalla sincerità;
-  ottenere il consenso.

Padroneggiare le tecniche di comunicazione non verbale (CNV) significa perseguire tutti i punti con una marcia in più rispetto al bambino, garantendo quel gradimento emotivo che lo porta all'acquisizione di un certo grado di fedeltà e a uno stato di benessere.
Per definire la CNV consideriamo ciò che è stato scritto dal famoso psicologo, Paul Watzlawick che, nel suo libro "Pragmatica della comunicazione umana", afferma:

“[...] La comunicazione non verbale comprende i movimenti del corpo (cinesica), le posizioni del corpo (prossemica e postura), i gesti, l’espressione del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza delle stesse parole e ogni altra espressione non verbale di cui l’organismo sia capace e i segni di comunicazione presenti in ogni contesto in cui ha luogo una interazione”.

Quando si attua una comunicazione è importante riconosce quale sia la valenza della comunicazione verbale e quale di quella non verbale: la prima occupa circa il 7 % della comunicazione in cui vi è la trasmissione di un messaggio, mentre la seconda occupa il 93% dell'interazione.

L’individuo quindi non comunica semplicemente dicendo delle cose a uno o più interlocutori, ma partecipa a una comunicazione che crea un contesto e delle situazioni proprio in funzione delle interrelazioni delle persone che vi partecipano.
Risulta essere fondamentale da parte dell'educatore il non sottovalutare il modo in cui si cerca di esprimere un concetto, non bisogna solo focalizzarsi sul messaggio da trasmettere. Infatti un'attenta predisposizione e quindi una CNV può aiutare a trasmettere meglio il messaggio, in caso contrario esso può essere peggiorato.

La CNV è il linguaggio del nostro Io-Bambino, è l’espressione del suo gradimento o del suo disagio nel rapporto dialettico che vive con la realtà circostante.
La comunicazione verbale appartiene invece prevalentemente alla nostra sfera razionale ed è facile e intuitivo. 

La CNV esprime quello che la comunicazione verbale non può esprimere.

Una comunicazione stimolante coinvolge emotivamente il bambino e la dimensione del suo coinvolgimento necessariamente viene espressa in posture e gestualità.

(www.srcomunicazione.it/comunicazione-non-verbale-impara-ad-ascoltare-cio-che-dice-lio-bambino)