lunedì 14 gennaio 2013


WINNICOT


Si dedica alla psicoanalisi infantile, infatti propone un lavoro rivolto all’infanzia. Il punto su cui pone la propria attenzione è il ruolo della famiglia per lo sviluppo dell’individuo e il risvolto di ciò nello sviluppo emotivo consente una maturità nell’individuo. La sua teoria parte da un risvolto pratico: infatti il suo studio parte dal contesto ospedaliero. L’ospedalizzazione risulta essere un’esperienza drammatica per il bambino portando in lui un senso di insicurezza e un accentuarsi del bisogno di cure materne.

Nella relazione che si instaura tra madre e bambino è visibile un meccanismo di allontanamento e vicinanza ( AUTONOMIA-DIPENDENZA); da questo rapporto primigenio si costruisce il sé del bambino e senso del mondo, il tutto mediato dalla madre.

La relazione con la madre è la struttura originaria e andrà a costituire il modo di porci in relazione con gli altri.

Dalla nascita fino all’adolescenza c’è da parte del bambino la costruzione di cerchi relazionali, i quali mettono in evidenza quali siano i punti significativi per il bambino durante la sua vita relazionale. Il primo cerchio il quale risulta essere il più importante è quello che si costituisce con la madre, man mano i cerchi si ampliano inglobando il padre, i parenti, i fratelli, gli amici, la scuola….fino al raggiungimento della relazione più adulta ossia quella con la collettività. In ognuno di questi cerchi relazionali è visibile il perpetuarsi della dinamicità del primo; ma se il primo si blocca ecco che ci sarà una ripercussione sul resto della vita relazionale.

Per garantire questo movimento di dipendenza e indipendenza la madre deve essere in grado di proporre un duplice movimento:
  • Illudere 0-12 mesi : ponendo una base sicura per il bambino, la madre è sempre presente ed è fonte del nutrimento; ciò su cui si deve prestare attenzione è la libertà del bambino;
  • Disilludere 6 mesi : periodo dello svezzamento, il nutrimento proviene dall’esterno, la madre non è più introiettata ma esterna, possibile avvicinamento tramite il comportamento.

L’allontanamento della madre provoca una frustrazione, la quale può essere superata solo tramite l’oggetto transizionale ossia la idealizzazione di una realtà sostitutiva alla madre. L’oggetto è il mediatore per la costruzione dei cerchi relazionali successivi al primo ed è in grado di veicolare al meglio un allontanamento fisico, nutritivo e relazionale dalla madre.

(appunti presi a lezione di pedagogia generale e sociale della prof.Biasin)

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