martedì 29 gennaio 2013

Il ruolo del padre nello sviluppo del bambino

Nella società moderna gli uomini stanno cambiando il loro modo di porsi nei confronti del figlio: ciò che cambia è la competenza genitoriale molto diversa rispetto ad un tempo.
Oggi tale competenza è visibile nel continuo e sempre più evidente possibilità di affiancarsi alla figura materna: ossia il padre è in grado di assecondare le cure del bambino, è in grado di alimentare il bambino grazie all'uso del biberon, oppure si occupa di cambiare i pannolini e riesce a fare il bagnetto. Parlare del nuovo tipo di relazione che si va ad instaurare con il padre non si intende però andare ad intaccare  o sostituire la figura della madre: infatti entrambe le relazioni sono uniche e irripetibili.


In un tempo antico la donna aveva il compito di mettere “al” mondo il figlio e il padre quello di metterlo “nel” mondo, di insegnargli a vivere nella società. Il padre era colui che trasmetteva le regole sociali, esempio di autorità, e detentore dei valori. Il padre era la figura forte che proteggeva il figlio e lo accompagnava nel mondo insegnandogli a vivere e ad adattarsi alle richieste sociali.

Nella società moderna il padre ha modificato radicalmente la sua posizione, non solo a causa del cambiamento della società ma anche a causa dei continui cambiamenti radicati nello stesso tessuto sociale in cui rientra il paradigma mentale del tempo.
Interessante è anche notare il cambiamento che ha riguardato il ruolo della donna nella società odierna. La donna moderna non solo è moglie ma è anche madre che lavora, la quale è in grado di suddividere la sua vita tra faccende domestiche, vita professionale ed educazione dei figli.

"Tanto più la donna esce dalle mura domestiche e si proietta nella società tanto più l’uomo entra in casa, contribuisce alle faccende domestiche e alla crescita dei figli."


Secondo alcune ricerche proposte sulla possibilità che esista un particolare istinto paterno considerano e mettono in evidenza un potenziale innato che si attiva con l’esperienza di diventare genitori ma che ha inevitabilmente un’interazione con gli aspetti culturali dell’ambiente. Sia nel maschio che nella femmina esiste una predisposizione ad assumere comportamenti di cura nei confronti dei figli ma il condizionamento sociale e culturale porta l'uomo ad una deviazione dell'atteggiamento secondo modalità accettati dalla società. Secondo altre ricerche si parla della paternità come pura “invenzione sociale” identificabile come un comportamento appreso differente della maternità. 

Se dobbiamo pensare al padre, soprattutto nei primi anni di vita del bambino, ma non solo, scopriamo che egli riveste effettivamente un’importantissima funzione: egli sostiene e in parte determina la relazione madre-bambino proprio grazie al suo modo di essere presente nella famiglia, con questa funzione egli regola la distanza nel rapporto madre-figlio: potremmo definirlo il regolatore della relazione empatica.
Freud (1924) teorizza l'ingresso del padre nella relazione con il figlio solo attorno ai tre o quattro anni di vita: egli entra veramente nel triangolo relazionale solo in epoca edipica.

(www.psicologi-italia.it/psicologia)

1 commento:

  1. È proprio vero negli ultimi si sta accentuando questo fenomeno. Secondo me è importante che anche il padre partecipi a questo meraviglioso momento non solo deve prendersi delle responsabilità ma deve contribuire al benessere della famiglia.

    RispondiElimina