lunedì 4 febbraio 2013



I bambini: uno dei 13 destinatari dell'azione educativa

Quando andiamo a parlare di lavoro educativo dobbiamo sempre tenere in considerazione che l'azione educativa è sempre rivolta ad un destinatario, non è possibile proporre un'educazione astratta ma bisogna sempre far riferimento ad un luogo e ad un tempo.
Andando a considerare il destinatario della nostra azione dobbiamo identificarlo come un'entità complessa non riducibile ad una caratteristica, infatti il destinatario comprende:
  • innanzitutto è sempre una persona umana ed è a priori soggettivo ed empirico in ogni impresa di conoscenza > soggetto non è mai definibile prima ma rimane inconoscibile, possiede una libertà. All'educatore / genitore è negata la possibilità di conoscerlo a pieno;
  • possiede una storia esistenziale parzialmente interpretabile;
  • inevitabilità esistenziale della soggettività, la quale porta ad una complessità propria dell'azione educativa.
Il primo destinatario dell'azione educativa è proprio il bambino. Ciò è stato sostenuto ed evidenziato soprattutto negli ultimi anni, il tutto è regolato da delle leggi nazionali e con la predisposizione di servizi specifici a sostegno del benessere del bambino.
I primi che si sino interessati al sostentamento e aiuto dei più piccoli sono:
  • Elda Scarzella negli anni '60, periodo del boom economico in cui si è visto necessaria la predisposizione  di strutture specifiche per custodire i bambini più piccoli mentre le madri lavoravano. Ecco che si definisce una politica di sostegno al lavoro femminile > è presente una cura del bambino in cui non è ancora evidente un'intenzionalità educativa;
  • 1925 l'opera nazionale maternità infanzia (ONMI) > assistenza al bambino abbandonato, cura, assistenza sanitari e nutrizionale, garantisce la custodia e un benessere fisico e psicologico. Realizzazione di spazi in cui si riflette l'idea che il bambino è un soggetto da assistere;
  • legge 1044 del 1971 predisposizione di asili nido comunali: proposti a sostegno della donna pronta per entrare nel mondo del lavoro. Ecco che l'asilo svolge una funzione pedagogica ed educativa non solo sociale: è un servizio pubblico. I primi asili si inseriscono nelle fabbriche.
  • legge 285 del 1997 afferma che gli asili sono luoghi di incontro e confronto tra educatore e famiglia. Ruolo fondante di quest'ultima con cui si deve predisporre un rapporto di fiducia, ascolto e compartecipazione nello sviluppo. Predisposizione di progetti a sostegno di uno sviluppo globale del bambino.
  • Loris Malaguzzi ripropone le idee della Montessori, realizza strutture per rispondere all'esigenza sociale, propone degli asili nei comuni nel circondario di Reggio Emilia: il più importante è negli anni '90 Reggio Children successivamente copiata in tutto il mondo.
(appunti presi a lezione di pedagogia generale e sociale della prof.Biasin)

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